Sono cominciate oggi le
operazioni finalizzate all’assunzione del personale docente a tempo indeterminato,
per l’anno scolastico 2022-2023.
Complessivamente, il
Ministero dell’Istruzione ha autorizzato per l’Emilia Romagna 7.717 immissioni in ruolo.
Le procedure di
immissioni in ruolo si svolgeranno in diverse fasi. La prima, che è quella in
corso, vedrà l’assunzione dei docenti dalle graduatorie ad esaurimento (GAE) e
dalle graduatorie di merito dei concorsi. Successivamente, ci sarà la
possibilità, sui posti rimasti, di spostarsi da una regione all’altra,
attraverso la cosiddetta “call veloce”.
Solo i docenti di
sostegno specializzati, che sono nelle graduatorie provvisorie in prima fascia,
potranno essere assunti con un contratto a tempo determinato finalizzato al
ruolo (ex art.59 comma 4).
Sostanzialmente, le
immissioni in ruolo sono state autorizzate per tutti i posti vacanti e
disponibili dopo la mobilità dei docenti. Vedremo solo in seguito quante
saranno effettivamente le assunzioni a tempo indeterminato, perché in Emilia
Romagna permane la difficoltà di trovare i docenti, soprattutto per la Scuola
Secondaria ed, in particolare, per le discipline scientifiche note come STEM.
Negli ultimi anni, nella
nostra regione abbiamo assistito a questo fenomeno: sono stati assunti sempre
poco più della metà dei posti autorizzati, proprio per la mancanza di candidati.
“La CISL Scuola
sottolinea come, da parte delle istituzioni preposte, sarebbe opportuno porsi
la domanda Perché il mestiere del docente
non è più attrattivo?- dichiara Monica Barbolini, Segretaria Generale della
CISL Scuola Emilia Romagna - La complessità, che assomiglia a un percorso ad
ostacoli, del reclutamento docenti; gli stipendi bassi (ricordo che siamo in
fase di rinnovo contrattuale); la solitudine professionale dovuta allo
sgretolamento dell’alleanza tra scuola e famiglia. Sono solo alcune delle
motivazioni che inducono molti giovani laureati della nostra regione a
scegliere altre professioni.”
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