Tutto pronto per la ripartenza?

TUTTO PRONTO PER LA RIPARTENZA?

TUTTO PRONTO PER LA RIPARTENZA?

PUBBLICATO IL 29/08/2022, CATEGORIA: MONDO SCUOLA, AUTORE: CISL SCUOLA EMILIA ROMAGNA

Il nuovo anno scolastico è alle porte: si ricomincia in una condizione di “prudente” normalità dopo la cessazione dello stato di emergenza pandemica.

Certamente si deve rimanere in un atteggiamento di “vigilanza attiva”, come dimostra la pubblicazione congiunta da parte dell’ISS, del MIS e della Conferenza delle Regioni (nonché la successiva nota del Ministero dell’Istruzione” sulle INDICAZIONI STRATEGICHE AD INTERIM SULLE MISURE DI PREPAREDNESS E READINESS AI FINI DI MITIGAZIONE DELLE INFEZIONI DA SARS COV-2 IN AMBITO SCOLASTICO PER IL 2022/23

Ma dal punto di vista dell’organico necessario per l’avvio ordinato dell’a.s. 22/23 com’è la situazione?

Il primo settembre avremo tutti i docenti in cattedra?

Il personale di segreteria, i collaboratori scolastici, gli Assistenti tecnici, i DSGA saranno presenti in misura sufficiente?


DOCENTI:

Su tutti un dato generale: a fronte di 7717 posti autorizzati per le assunzioni in ruolo se ne concretizzeranno circa il 40%

Si pensi che sui posti di sostegno si sono potranno assumere meno di 150 docenti specializzati a fronte della possibilità di assumerne piu’ di 1000

Questo perché mancano i docenti con il titolo di specializzazione

Siamo chiaramente di fronte ad un errore grave nella programmazione dell’offerta formativa e del metodo di reclutamento, errore fra l’altro ripetuto negli anni dai governi di ogni colore.

Tale grave incongruenza non riguarda solo il sostegno (che rimane la situazione più critica) ma è relativa genericamente a tutto il sistema di reclutamento dei docenti.

Da anni, infatti, in Emilia Romagna restituiamo oltre la metà dei posti autorizzati per le assunzioni in ruolo, posti che verranno assegnati a supplenti alimentando così di anno in anno il precariato.

In Emilia Romagna, poi, in particolare nelle discipline STEM (materie scientifiche e informatica), ma ormai da tempo anche su altre (come “lettere”), mancano anche i supplenti.

Questo è un chiaro segnale di come la professione dell’insegnamento non risulti più attrattiva per i giovani.

Da tempo la Cisl scuola sostiene che per regolare la questione “reclutamento” occorra utilizzare due strade:

1-     Concorsi ordinari regolari (non a crocette” e con risposte errate!)

2-     Assunzione di coloro che hanno almeno tre anni di servizio (pensando per loro ad un percorso serio e strutturato di formazione con verifica finale nell’anno di prova


PERSONALE ATA:

Da anni assistiamo ad assunzioni molto ridotte di questo personale con il risultato di segreterie sguarnite e CS/AT insufficienti per il funzionamento della scuola.

Per non parlare dei Direttori dei servizi amministrativi (DSGA): anche quest’anno si dovrà ricorrere ad Amministrativi che faranno la funzione dei DSGA (AAff) in diverse scuole, per mancanza di candidati da concorso.

Saranno quegli stessi AAff a mandare avanti le scuole, AAff a cui è sempre stato negato, anche dopo anni e anni di servizio, il ruolo su quel profilo.

Attendiamo il conferimento delle supplenze annuali ( assegnate per il terzo anno consecutivo con un sistema informatizzato) per la fine di agosto augurandoci di avere  docenti pronti  e presenti n cattedra quando arriverano gli studenti.

Quello che sconforta è che nulla si impara dall’esperienza: anno nuovo e problemi vecchi, come si suol dire.

Faremo fatica a reperire i supplenti in certe discipline, avremo classi senza una parte dei docenti al momento della partenza dell’a.s., soprattutto avremo classi troppo numerose  come dimostra una recente classifica pubblicata che vede diverse province della nostra regione fra quelle con le classi più numerose.


Di cosa ci sarebbe bisogno?

Prima di lanciarsi in proposte e promesse difficilmente concretizzabili, come vediamo fare in questo periodo da parte di molti politici, occorrerebbe .

-rinnovare il contratto del personale della scuola con un aumento salariale dignitoso (il personale della scuola a parità di titolo è quello che percepisce meno all’interno della PA)

- diminuire il numero massimo degli studenti per classe (anche per contrastare la dispersione scolastica)

-pensare ad un sistema di reclutamento a “due gambe”:  concorsi ordinari regolari e assunzione di coloro che hanno almeno tre anni di servizio attraverso un percorso dedicato

-sinergia tra ministero dell’istruzione e università in merito all’offerta formativa in particolare relativa alla specializzazione sul sostegno e ai titoli- crediti formativi che verranno richiesti per svolgere la professione docente

In questo frangente dove abbondano gli “slogan” chiediamo un’attenzione alla realtà concreta che forse richiede alcuni provvedimenti “basilari” senza i quali tutto resta uno sconfortante “abbaiare alla luna”