Il nuovo
anno scolastico è alle porte: si ricomincia in una condizione di “prudente”
normalità dopo la cessazione dello stato di emergenza pandemica.
Certamente si
deve rimanere in un atteggiamento di “vigilanza attiva”, come dimostra la
pubblicazione congiunta da parte dell’ISS, del MIS e della Conferenza delle
Regioni (nonché la successiva nota del Ministero dell’Istruzione” sulle INDICAZIONI
STRATEGICHE AD INTERIM SULLE MISURE DI PREPAREDNESS E READINESS AI FINI DI
MITIGAZIONE DELLE INFEZIONI DA SARS COV-2 IN AMBITO SCOLASTICO PER IL 2022/23
Ma dal punto
di vista dell’organico necessario per l’avvio ordinato dell’a.s. 22/23 com’è la
situazione?
Il primo
settembre avremo tutti i docenti in cattedra?
Il personale di segreteria, i collaboratori scolastici, gli Assistenti tecnici, i DSGA saranno presenti in misura sufficiente?
DOCENTI:
Su tutti un
dato generale: a fronte di 7717 posti autorizzati per le assunzioni in ruolo
se ne concretizzeranno circa il 40%
Si pensi che
sui posti di sostegno si sono potranno assumere meno di 150 docenti
specializzati a fronte della possibilità di assumerne piu’ di 1000
Questo
perché mancano i docenti con il titolo di specializzazione
Siamo
chiaramente di fronte ad un errore grave nella programmazione dell’offerta
formativa e del metodo di reclutamento, errore fra l’altro ripetuto negli anni
dai governi di ogni colore.
Tale grave
incongruenza non riguarda solo il sostegno (che rimane la situazione più
critica) ma è relativa genericamente a tutto il sistema di reclutamento dei
docenti.
Da anni,
infatti, in Emilia Romagna restituiamo oltre la metà dei posti autorizzati per
le assunzioni in ruolo, posti che verranno assegnati a supplenti alimentando
così di anno in anno il precariato.
In Emilia Romagna,
poi, in particolare nelle discipline STEM (materie scientifiche e informatica),
ma ormai da tempo anche su altre (come “lettere”), mancano anche i supplenti.
Questo è un
chiaro segnale di come la professione dell’insegnamento non risulti più attrattiva
per i giovani.
Da tempo
la Cisl scuola sostiene che per regolare la questione “reclutamento” occorra
utilizzare due strade:
1- Concorsi ordinari regolari (non a
crocette” e con risposte errate!)
2- Assunzione di coloro che hanno almeno tre anni di servizio (pensando per loro ad un percorso serio e strutturato di formazione con verifica finale nell’anno di prova
PERSONALE
ATA:
Da anni
assistiamo ad assunzioni molto ridotte di questo personale con il risultato di
segreterie sguarnite e CS/AT insufficienti per il funzionamento della scuola.
Per non
parlare dei Direttori dei servizi amministrativi (DSGA): anche quest’anno si
dovrà ricorrere ad Amministrativi che faranno la funzione dei DSGA (AAff) in
diverse scuole, per mancanza di candidati da concorso.
Saranno
quegli stessi AAff a mandare avanti le scuole, AAff a cui è sempre stato
negato, anche dopo anni e anni di servizio, il ruolo su quel profilo.
Attendiamo
il conferimento delle supplenze annuali ( assegnate per il terzo anno
consecutivo con un sistema informatizzato) per la fine di agosto augurandoci di
avere docenti pronti e presenti n cattedra quando arriverano gli
studenti.
Quello
che sconforta è che nulla si impara dall’esperienza: anno nuovo e problemi
vecchi, come si suol dire.
Faremo fatica a reperire i supplenti in certe discipline, avremo classi senza una parte dei docenti al momento della partenza dell’a.s., soprattutto avremo classi troppo numerose come dimostra una recente classifica pubblicata che vede diverse province della nostra regione fra quelle con le classi più numerose.
Di cosa
ci sarebbe bisogno?
Prima di
lanciarsi in proposte e promesse difficilmente concretizzabili, come vediamo
fare in questo periodo da parte di molti politici, occorrerebbe .
-rinnovare
il contratto del personale della scuola con un aumento salariale dignitoso (il
personale della scuola a parità di titolo è quello che percepisce meno
all’interno della PA)
-
diminuire il numero massimo degli studenti per classe (anche per contrastare la
dispersione scolastica)
-pensare
ad un sistema di reclutamento a “due gambe”:
concorsi ordinari regolari e assunzione di coloro che hanno almeno tre
anni di servizio attraverso un percorso dedicato
-sinergia
tra ministero dell’istruzione e università in merito all’offerta formativa in
particolare relativa alla specializzazione sul sostegno e ai titoli- crediti
formativi che verranno richiesti per svolgere la professione docente
In questo
frangente dove abbondano gli “slogan” chiediamo un’attenzione alla realtà
concreta che forse richiede alcuni provvedimenti “basilari” senza i quali tutto
resta uno sconfortante “abbaiare alla luna”