È tornato alla ribalta il tema dell’autonomia differenziata dal momento in cui si parla di una bozza di disegno di legge nazionale prodotta dal Ministro per gli affari regionali e le autonomie, Roberto Calderoli.
Da sempre, la Cisl Scuola è stata ed è contraria alla regionalizzazione del sistema d’istruzione. Anche in Emilia Romagna, la Cisl Scuola si è battuta negli scorsi anni contro la proposta di autonomia differenziale del Presidente Bonaccini nella parte riguardante la scuola.
Tale “competenza” è stata poi recentemente stralciata dallo stesso Bonaccini dalla sua proposta, con soddisfazione della Cisl Scuola Emilia Romagna.
Adesso, si torna a parlare di un intervento a livello nazionale che va a toccare tutte le regioni. Per usare le parole della Segretaria Generale della Cisl Scuola, Ivana Barbacci occorre assolutamente “mettere in sicurezza il sistema d’istruzione nella sua dimensione unitaria e nazionale”. Non possiamo permetterci di aumentare il divario regionale in un settore che è fondamentale per il nostro paese.
L’accesso al diritto allo studio non è identico in tutti i territori del nostro paese, ed è per questo che il PNRR ha investito il 40% delle risorse per il Sud, ponendo come obiettivo principale il superamento degli squilibri.
“La Cisl Scuola è contraria a scuole diverse a seconda della regione e a modalità di reclutamento del personale scolastico che non abbia carattere unitario e nazionale – dichiara Monica Barbolini, Segretaria Generale della Cisl Scuola Emilia Romagna – Ricordiamo che la scuola è presidio di unità nazionale e coesione del Paese.”
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