Non è sufficiente l’individuazione di LEP (Livelli
Essenziali di Prestazione) nel sistema d’istruzione per rendere accettabile
l’autonomia differenziata.
Se, infatti, per alcuni aspetti quantitativi (esempio:
quanti asili nido, quanti tempi pieni, ecc) ciò sarebbe possibile, diventa
improponibile in riferimento ai processi di insegnamento/apprendimento.
“La CISL Scuola – dichiara Monica Barbolini,
Segretaria Generale della Cisl Scuola Emilia Romagna - ritiene che debba essere
salvaguardata l’integrità del sistema scolastico nazionale.”
Anche in Emilia Romagna, la CISL Scuola ha sempre
avuto una posizione chiara di contrarietà all’autonomia differenziata, proposta
dal Presidente della Regione, manifestando con convinzione il proprio dissenso alla
regionalizzazione del sistema scolastico.
In Emilia-Romagna, dopo alcuni anni, l’istruzione è
infatti stata espunta da tale proposta, poiché si sono comprese le ragioni che
portavano alla richiesta di un sistema scolastico che doveva rimanere
nazionale.
“Se da una parte va respinta al mittente l’idea di una
scuola regionalizzata – sottolinea Monica Barbolini - dall’altra va valorizzata l’autonomia delle
singole istituzioni scolastiche che già esiste da tempo. Con il D.P.R n.275 del
1999 si sancisce l’autonomia scolastica, rendendo le scuole più vicine al
territorio. Tuttavia, questa deve ancora essere realizzata in modo sostanziale
poiché non sono mai stati chiariti i compiti (chi fa cosa) provocando quell’
“effetto delega”, che ha messo in difficoltà le istituzioni stesse.”
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